Solidarietà

La filantropia? richiede la saggezza del contadino

Signor Fabrizio, perché tra le tante occasioni di filantropia che danno risposta a situazioni immediate ed emergenziali, ha scelto di sostenere un percorso di formazione, che guarda invece al “lungo termine”?
Perché, e dico per fortuna, quando c’è un’emergenza o un bisogno immediato, c’è anche sempre una risposta immediata, è più facile che scatti una mobilitazione per superarla. Noi abbiamo pensato di dare un contributo che guardasse oltre e ponesse le basi – sperabilmente – per evitare una nuova emergenza. È un impegno non per l’oggi, ma per il domani e il dopodomani. Siamo una famiglia che viene dalla campagna, dal lavoro della terra, e forse in questo gesto c’è tanto della nostra cultura familiare: perché la terra dia frutto bisogna smuovere le zolle, preparare la terra, seminare…
È un investimento paziente che però, se ben fatto, produrrà un raccolto ancora più ricco.

Prima di questa scelta, cosa conosceva delle cure palliative pediatriche?
Ho un figlio fisioterapista, una figlia anestesista all’ospedale Bellaria, un nipote ortopedico all’Istituto Ortopedico Rizzoli… diciamo che il mondo della cura lo ritrovo a tavola ogni giorno e quindi ho imparato a conoscere il valore di quel che i palliativisti fanno ogni giorno. Tramite l’ospedale Sant’Orsola ho partecipato a iniziative di volontariato per famiglie con bambini portatori di patologie complesse e così ho avuto modo di vedere all’opera anche il mondo delle cure palliative pediatriche. Diciamo che, conosciute queste realtà, è quasi impossibile non sentirsi in dovere di fare qualcosa appena possibile.

Qual è, come donatore, il desiderio ideale che accompagna questo suo impegno concreto?
Più che un desiderio, è una certezza: che questo piccolo aiuto possa contribuire a formare un o una professionista di domani, che con il suo lavoro non potrà che fare del bene a tanti bambini e famiglie in difficoltà. È un moltiplicatore di bene. In questo modo, più che un mio desiderio, realizziamo in maniera efficace e concreta il desiderio della nostra Gabriella.

 

NON TI SCORDAR DI ME: UN PENSIERO CHE GENERA BENE

Scegliere di destinare una Donazione in Memoria alla Fondazione Hospice Seràgnoli significa dare al ricordo di chi ci è caro la possibilità di diventare un bene per gli altri, sostenendo un progetto che migliora la qualità di vita delle persone e delle famiglie che accogliamo in Hospice. Con il programma Non ti scordar di me, effettuando una donazione in memoria direttamente dal nostro sito la famiglia della persona che è venuta a mancare riceverà un messaggio dedicato di affetto e vicinanza.

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