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Una sola parola, “desiderio”, che nel corso di una serata si frammenta in decine di storie ed esperienze diverse, che assumono significati numerosi, sottili e profondi percorrendo le pagine di un catalogo che ha la forma di un volume denso di riflessioni sulle tante sfumature che questo termine così evocativo può racchiudere.
La serata si è svolta lo scorso 9 giugno al MAST.Auditorium di Bologna ed è stata dedicata al volume Desiderio (pubblicato a maggio, 156 pagine), a cura di Alessandra D’Innocenzo Fini Zarri, che raccontano l’edizione 2025 di do ut do, progetto dedicato all’arte contemporanea e alla solidarietà che dal 2012 promuove iniziative a favore dei progetti di assistenza, formazione e ricerca in Cure Palliative della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.
Protagonisti dell’edizione 2025, l’ottava, sono i gioielli artistici e la creatività di Nino Migliori, celebre fotografo e artista poliedrico che proprio per do ut do ha rivelato questa sua fantasia artigianale che prende la forma di oggetti a metà tra il manufatto orafo e la scultura, realizzati con materiali preziosi e con oggetti quotidiani e poveri, caratterizzati da una profonda coerenza con l’opera complessiva di Migliori. Un’esplorazione fantasiosa e multimaterica, già protagonista di un sorprendente percorso espositivo (la mostra Nino Migliori, I Miei Gioielli, allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna, e poi a Arte Fiera 2025) e ora racchiusa in un catalogo del quale le immagini dei gioielli sono accompagnate dai contributi di intellettuali, professionisti e artisti di diverse estrazioni che interpretano il tema evidenziandone le molteplici sfaccettature.
«Il desiderio è un motore potente, un impulso che spinge a cercare, a sperimentare, a evolvere»
spiega Alessandra D’Innocenzo Fini Zarri, andando al cuore di questa edizione.
«Questa passione pervade anche le opere degli artisti coinvolti nel progetto, ognuna di esse viene vista non solo come una creazione estetica, ma come una risposta al desiderio di dono che può fare la differenza. In fondo, il desiderio è una parte fondamentale dell’essere umano. È ciò che ci spinge a cercare, a esplorare, a scoprire, a crescere. È ciò che ci fa sentire vivi».