Solidarietà

Una ricerca che diventa preziosa

«Bruciature, combustioni, scritture col fuoco, che pur utilizzando un altro supporto rispetto alla pellicola fotografica, sottendono la stessa ideologia, apparentemente dissacrante, in realtà alla ricerca delle origini, o comunque dell’evoluzione e storia, non solo della forma ma anche della significazione e dell’utilizzo».

Così Marina Truant, direttrice della Fondazione Nino Migliori nel 1999 spiegava il nesso, sottile e stupefacente,
tra l’arte che ha reso celebre Nino Migliori, la fotografia, e la sua passione per la realizzazione di gioielli in oro, argento e materiale plastico, ispirati dalla sua pluridecennale ricerca formale e materica. Anelli, bracciali, spille, collane creati come opere uniche a rappresentare la dimensione tridimensionale della ricerca materica e creativa di uno dei maestri della fotografia italiana che nella sua lunga vita e carriera (Migliori ha 98 anni) non si è mai stancato di sperimentare strade e linguaggi nuovi.

Passione poco nota ai più che è diventata ora una mostra inedita, dal titolo “Nino Migliori, i Miei Gioielli”, realizzata nell’ambito di do ut do, la biennale di arte, architettura e design fondata a Bologna nel 2012 da Alessandra D’Innocenzo per sostenere le attività della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli e che, per il 2025, ha come parolaguida il “desiderio”.

Il progetto espositivo, curato da Lorenzo Balbi, è realizzato in collaborazione con il Museo Civico Archeologico
di Bologna diretto da Paola Giovetti e la Fondazione Nino Migliori ed è visitabile fino al 10 febbraio. In mostra, un nucleo di teche posizionate su tavoli in marmo disegnati da Mario Cucinella, in cui viene esposta la preziosa collezione di gioielli realizzati da Migliori tra gli anni Settanta e Ottanta, insieme a 5 lightbox di altrettante fotografie allestite da In-Novo, che Migliori ha realizzato espressamente per l’occasione, reinterpretando le sue creazioni.
A queste opere si aggiunge una serie limitata di riproduzioni d’autore appositamente realizzata dalla Gioielleria
Giulio Veronesi (Bologna – Cortina), che reinterpretano gli originali dell’artista.
L’assegnazione delle opere retroilluminate e delle copie d’autore permetterà di raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.

L’esposizione “Nino Migliori. I miei gioielli” rientrerà nell’edizione 2025 di ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso in occasione di Arte Fiera dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere.

Le preziose creazioni di Nino Migliori hanno ispirato anche un Metaverso, progettato da Vitruvio Virtual Reality utilizzando scansioni 3D dei gioielli, realizzate gratuitamente da V-Ger, con cui è possibile interagire tramite smartphone, tablet, computer o visori immersivi.

Nino Migliori

Bolognese, classe 1926, è uno dei più celebri fotografi italiani e artista poliedrico

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