Solidarietà

Testamento solidale: una cultura che cresce

Circa il 5% degli italiani over 50 ha fatto o intende fare un lascito solidale. L’8% è propenso a un lascito testamentario a favore di una non profit. Segno di un cambio di mentalità, che guarda al «dopo» investendo sul futuro. Di tutti.

Leggere “i numeri” sul testamento solidale è una buona prospettiva per misurare il cammino di un cambiamento culturale in atto.  Un giro d’orizzonte della mentalità corrente – tutt’ora in corso, anzi forse solo agli inizi per un Paese come il nostro, di solida cultura mediterranea – nell’approccio ai grandi temi ultimi della vita e della sua fine. Due elementi definitivi, gli unici forse, che se messi davvero a fuoco, possono costringere a fare i conti con la domanda delle domande: qual è il senso della vita? Si deve partire da qui per comprendere il significato di una scelta – lasciare agli altri, con una finalità di “accrescimento” del bene comune – tutto o parte del proprio patrimonio anziché seguire la via consueta dell’accumulo a favore degli eredi. Una modalità che sta cominciando a essere diffusa. Complice, certo, un filone di comunicazione che negli ultimi anni ha dato grande spazio al tema, in particolare per quanto riguarda le scelte filantropiche di alcuni celebri businessmen statunitensi, da Warren Buffet a Bill Gates a George Lucas, che hanno fatto della restituzione agli altri di quanto la fortuna e il business hanno loro concesso, una (seconda) ragione di vita. Complice forse, e soprattutto, un’accresciuta consapevolezza diffusa della fine dell’era dell’individualismo più spinto, a beneficio di una nuova misura del vivere nella quale le scelte definitive, quelle che riguardano il dopo di noi, devono iniziare a guardare oltre, per trasformarsi in qualcosa che prosegue e può generare nuova vita, utile per gli altri. Il lascito e il testamento non sono più quindi intesi come chiusura di un ciclo, ma come apertura di un cammino nuovo, che verrà percorso da altri.

Questo, il pensiero. Nella pratica, secondo un’indagine effettuata da GFK Italia nel 2018, sono circa 1,3 milioni, pari al 5% della popolazione over 50, gli italiani che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. Se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere un’organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario, la platea di italiani ultracinquantenni propensi al testamento solidale supera i 3,3 milioni di perso- ne, mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016. Se si va ancora più indietro nel tempo, si scopre come il trend di crescita sia sostenuto oltre che costante: nel 2013, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso. Secondo l’indagine, sta crescendo anche la conoscenza diffusa rispetto al tema dei lasciti testamentari: oggi il 57% degli over 50 (14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Un aumento percentuale di 5 punti corrispondente a 1,3 milioni di persone in più. Cosa sta succedendo? Stiamo cominciando a guardare agli altri secondo una prospettiva meno legata all’immediato, e più aperta all’investimento sul futuro? Stiamo iniziando a dare alla dimensione della fine della vita un valore positivo, che ci spinge a guardare oltre e avanti? Il tema, quanto meno, sembra essere finalmente e davvero al centro della scena.

IN TANTI HANNO SCELTO LA MODALITÀ DEL LASCITO SOLIDALE PER SOSTENERE LE ATTIVITÀ DELLA FONDAZIONE HOSPICE MT. CHIANTORE SERÀGNOLI. PERCHÉ E COME FARLO? È SEMPLICE.

CON UN LASCITO è possibile sostenere i progetti della Fondazione attraverso un gesto concreto che si tradurrà in assistenza gratuita e di alta qualità per le persone inguaribili. Al netto della quota legittima – se si hanno eredi – il lascito può essere una somma di denaro, un immobile, un’opera d’arte, un gioiello, un fondo di investimento. Non è necessario assegnare un patrimonio ingente: basta una cifra di modeste dimensioni per fare la differenza. Inoltre, ogni lascito testamentario in favore della Fondazione Hospice è esente da tasse di successione: l’intera elargizione verrà destinata a favore dei pazienti in- guaribili e delle loro famiglie.

POLIZZE VITA. Si possono sostenere le attività della Fondazione intestando la assicurazione sulla vita. L’importo derivante dalla polizza vita non fa parte, infatti, del patrimonio ereditario e l’assicurato è libero in qualsiasi momento di modificare l’indicazione del beneficiario.
Per avere ulteriori informazioni o per richiedere la nostra Guida dedicata ai lasciti testamentari: Tel. 051 271060 Fax 051 266499
E-mail: info@fondazionehospiceseragnoli.org

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